Ci sono film che per i più diversi motivi non riesci a vedere al cinema e poi, nonostante la curiosità, l’interesse per l’argomento, le critiche positive passano gli anni e continui a non averli visti […]
Può un ragazzino di appena 20 anni e al suo secondo film avere qualcosa da dirci di nuovo sul tema? Se il ragazzino in questione si chiama Xavier Dolan la risposta a quest’ultimo interrogativo si intitola “Les amours imaginaires”.
Il primo incontro è stato quasi casuale, dettato da una combinazione di fortunati eventi. E come a volte accade con gli incontri casuali è stato l’inizio di un grande amore con quel film, con Truffaut, con il suo cinema.
Sembrerebbe impossibile riuscire a girare un biopic su un personaggio famoso e particolare come William Turner restando fedeli a questo modo di fare cinema. E infatti Mike Leigh non lo fa, perché il suo è un biopic e allo stesso tempo non lo è.
Xavier Dolan ci bombarda per oltre due ore con tutte le sue armi di seduzione più potenti e con il fuoco impenetrabile di sensazioni ed emozioni per farci soccombere, inchiodati sulla poltrona a ridere, a fremere, a piangere. Come solo si riesce a fare al cinema.
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